Pavoni in fuga ad Arenzano: “Sono troppi”. Il Comune ne sfratta 40 su 80

Arenzano – Bye bye pavoni. Da anni se ne parla, ora Arenzano è passata al contrattacco. I pavoni del parco comunale, anzi ormai di tutto il paese, sono troppi, urlano troppo nella stagione degli amori, il loro guano sporca troppo, attraversano troppo spesso strade e binari rischiando di causare incidenti. Soprattutto sono troppo anarchici, qualcuno dice testoni. Finché stavano dentro il parco di Villa Negrotto Cambiaso, erano un’attrazione e basta, ora che la maggior parte ha preso residenza fissa fuori – tra la scuola, il palazzetto, l’ex ospedale, la stazione, qualcuno pure la Pineta – sono aumentati i guai con gli umani.

C’è chi si lamenta perché “strillano”, chi è caduto in scooter trovandoli sulle strisce, chi ha trovato l’auto “becchettata” perché fanno così quando si specchiano sulla carrozzeria. Non sono piccioni, sono grossi, hanno il becco e i maschi quando aprono la coda fanno spavento, oltre che incantare. Oddio, non creano problemi enormi, ma qualche impiccio sì. Quindi per quanto mascotte ora il Comune ha deciso di ridurli e farne deportare una parte altrove.

Il sindaco Silvestrini conferma. «Si, mi raccontano di scene tra il comico e il surreale: gente coi retini che gli correva dietro invano (sorride). Battute a parte, sapevamo che non è facile catturarli ma nella nostra delibera abbiamo precisato che noi li regaliamo, ma prenderli e gestirli è onere dei richiedenti, non nostro».

L’altro giorno, sotto la pioggia, si è presentata una giovane imprenditrice di Quiliano con l’autorizzazione a prenderne sei. Aveva due aiutanti e diverse reti. Alla fine il suo bottino è stata una sola esemplare femmina, la prima pavona traslocata da Arenzano. Per riuscirci ha dovuto sudare ore e pure resistere a una residente che ha chiamato i vigili per protesta. Perché ad Arenzano i pavoni sono troppi, lo pensano tutti, ma guai a chi li tocca.

La cattura

Ore per prendere soltanto lei una signora ha chiamato i vigili

Il primo esemplare a Simona Marino di Quiliano. Altri attesi a Struppa

“Non avete idea della fatica che abbiamo fatto: eravamo in 3 con reti e retino, ogni volta che ci avvicinavamo i pavoni scappavano sui tetti. Oltretutto pioveva e una signora ha chiamato i vigili temendo gli facessimo del male. Per fortuna almeno una femmina siamo riusciti a prenderla, torneremo per altri 5 fratelli, sperando di riuscirci…».

Simona Marino, 35 anni, gestisce la fattoria didattica “Gli amici del Corbezzolo” di Quiliano, nel parco San Pietro in Carpignano. Da qualche ora tra i suoi animali ha pure una femmina di pavone di Arenzano, la prima che sono riusciti a catturare. «Quando abbiamo fatto richiesta al Comune non immaginavo fosse così difficile – aggiunge – Ne è valsa la pena però, questa femmina è dolce e presto lanceremo sui social un hastag per darle un nome. Per ora la stiamo facendo acclimatare da sola ma tra pochi giorni si unirà ad altri pavoni che abbiamo già e con cui vivrà nel verde. Prima di Natale vogliamo tornare ad Arenzano a prenderne altri 5, sempre che ci riusciamo: l’autorizzazione l’abbiamo per 6 totali. Nella nostra fattoria vengono in visita bambini e certamente il benessere degli animali è la nostra priorità, quindi voglio rassicurare gli arenzanesi e pure quella signora che era preoccupata: staranno benone qui da noi».

Altri 4 pavoni sono attesi in un terreno comunale di Struppa, a Genova, dopo che il municipio IV della Media Val Bisagno, su iniziativa di Angela Villani, ha concordato il trasferimento. «Non li abbiamo ancora presi ma la volontà c’è – dice Villani – siamo in contatto con Arenzano, l’obiettivo è far sì che questi uccelli stiano ovviamente bene e possano rientrare in progetti con associazioni del territorio che lavorano con gli animali».

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